Page 308 - Goya y el mundo moderno
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 stico corroborato dal dottorato hono- ris causa concesso a Kitaj da ben cin- que atenei. La vita però non gli riser- va solo momenti felici: Kitaj viene col- pito da un infarto e sprofonda nella depressione. Nel 1991 è orgoglioso di divenire membro della Royal Aca- demy: è il primo americano a conse- guire tale riconoscimento dopo John Singer Sargent. Le sue mostre sono sempre nell’occhio del ciclone: la re- trospettiva del 1994 alla Tate Gallery suscita elogi appassionati e critiche fe- roci in quella che è stata definita “La guerra della Tate”. La stessa mostra viene presentata altrove e ottiene gran- de successo negli Stati Uniti; nel frat- tempo una selezione delle incisioni di Kitaj viene esposta presso il Victoria and Albert Museum. Scompaiono la madre e Sandra, la sua compagna. L’anno successivo riceve il Leone d’o- ro alla Biennale di Venezia e nel 1996, a Parigi, viene nominato cavaliere del- l’Ordine delle Arti e delle Lettere. Nel 1997 presenta il ritratto di Gustav Mahler commissionatogli dal Teatro dell’Opera di Vienna e dopo oltre qua- rant’anni trascorsi in Inghilterra torna negli Stati Uniti. D’ora in poi si molti- plicano le mostre dedicate ai suoi di- pinti: Oslo, Vienna, Hannover e Ma- drid. Proprio Madrid, insieme a New York, organizza nel 2000 la più am- pia rassegna della sua opera. L’artista si concentra in seguito sulla scrittura delle proprie memorie e nel 2003, a Los Angeles, espone i lavori realizzati a partire dal 1997, l’anno in cui si era stabilito in città. Kitaj non abbando- nerà più Los Angeles, la città in cui muore nel novembre del 2007, pochi giorni dopo il suo settantacinquesimo compleanno.
S.L.
Bibliografia
M. Livingstone U. Krempel et al. (a cu- ra di), R. B. Kitaj, An American in Eu- rope, catalogo della mostra, Astrup Fearnley Museet for Moderne Kunst, Oslo 1998; M. Livingstone, J. Viar et al., Kitaj. Retrato de un hispanista. Bil- bao, catalogo della mostra, Museo de Bellas Artes, Bilbao 2004.
Paul Klee
(Berna 1879 - Locarno 1940)
Paul Klee nasce a Münchenbuchsee, Berna, nel 1879. È figlio di un coppia di musicisti che gli trasmettono ben presto l’interesse per le arti. Dopo gli studi classici a Berna, nel 1900 si iscri- ve all’Accademia d’Arte di Monaco e studia disegno e pittura sotto la guida di Franz von Stuck, pittore e scultore formatosi nello Jugendstil e nel sim-
bolismo. Tornato a Berna nel 1903, si dedica principalmente alle incisioni e compie diversi viaggi di formazione (in Italia nel 1901 e 1902; a Parigi nel 1905 e 1912); già dal 1904 ha l’op- portunità di studiare le illustrazioni di Goya, Blake e Beardsley nel Kupfer- stichkabinett di Monaco. In questo pe- riodo partecipa ad alcune mostre e co- nosce Kandinskij e i pittori di Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro); la sua pittura accoglie riferimenti dispa- rati: da Rembrandt a Van Gogh, da Cézanne a Rousseau il Doganiere e De- launay. I suoi primi lavori mostrano l’influenza dello Jugendstil ma sono già percorsi da una sottile ironia. Nel 1906 sposa la pianista Lily Stumpf, la ma- dre di Felix, il bambino che susciterà nel padre l’amore per il mondo infan- tile. Nel 1914, poco prima della mo- bilitazione forzata allo scoppio della prima guerra mondiale, si reca in Tu- nisia; alla luce e ai colori dell’Africa si ispirano i suoi lavori all’acquerello di quel periodo. Membro fondatore del- la Nuova secessione di Monaco, dopo la guerra pratica una pittura lontana dal naturalismo, per lo più di piccolo formato, in cui sviluppa un gioco sot- tile e complesso basato sulla nozione, influenzata dalla sua formazione mu- sicale, di sonorità cromatica e su ele- menti onirici e umoristici che com- pongono un mondo personale e poeti- co. I rimandi alla natura e al cosmo si mescolano con lo sviluppo di uno spa- zio pittorico astratto; parti del viso e del corpo umano, animali, architettu- re, stelle, fiori e segni disparati costi- tuiscono il suo repertorio. L’immensa varietà della sua opera – che spazia dal vetro dipinto alle marionette costruite per il figlio – si nutre delle molteplici esperienze didattiche condotte con gli studenti al Bauhaus di Weimar, dove si trasferisce su invito di Walter Gro- piuse,trail1921eil1930,èilre- sponsabile di vari corsi. Negli anni di Weimar apre il suo atelier agli studen- ti e dà lezioni che poi confluiranno in opere teoriche quali Teoria elementa- re della composizione o Abbozzi pe- dagogici, riflessioni sull’arte cui fa da complemento la redazione dei celebri Diari (1898-1918). Klee è presente an- che nella seconda fase del Bauhaus, a Düsseldorf (1931-1933). La chiusura della scuola per mano dei nazisti e l’in- clusione delle sue opere nella mostra dedicata all’“arte degenerata” lo co- stringono a fuggire dalla Germania. L’artista si trasferisce a Berna nel 1933 e, nonostante la grave malattia che lo colpisce nel 1935, continua a lavorare alle sue ultime opere, vicine al primi- tivismo e caratterizzate da una certa
volontà di economia espressiva. Gli og- getti e le figure delle sue tele vanno schematizzandosi fino a convertirsi in ideogrammi e acquisiscono una forte carica simbolica. Continua a viaggia- re (Italia, Egitto) e ad esporre in paesi quali gli Stati Uniti (1924 e 1939), l’In- ghilterra (1934) e la Francia (1938). Dopo una lunga convalescenza, muo- re nel 1940 presso l’ospedale Sant’A- gnese di Muralto, Locarno. Gran par- te dell’opera di Klee, che teneva accu- ratamente aggiornato il catalogo del- la sua produzione annuale e il proprio archivio personale, è depositata pres- so il Zentrum Paul Klee di Berna (Sviz- zera).
D.S.
Bibliografia
Paul Klee, catalogo della mostra, IVAM-Centro Julio González, Valen- cia 1998; Paul Klee et la nature de l’art: une dévotion aux petites choses, cata- logo della mostra, Les Musées de Stra- sbourg, Strasbourg 2004; Paul Klee Colección Berggruen, catalogo della mostra, Fundación Marcelino Botín, Santander 2006; Paul Klee. La infan- cia adulta, catalogo della mostra, Cen- tro Atlántico de Arte Moderno, Las Palmas de Gran Canaria 2007.
Max Klinger
(Lipsia 1857 - Grossjena 1920)
Max Klinger nasce a Lipsia nel 1857, secondo di cinque figli di una coppia benestante; il padre, Heinrich Louis Klinger, fabbricante di saponi e pitto- re dilettante, sostiene fin da subito la vocazione artistica del figlio. Tra il 1863 e il 1867 frequenta una scuola domenicale di disegno. Nel 1874 si iscrive all’Accademia di Karlsruhe, do- ve prende lezioni da Karl Gussow. Quando questi si trasferisce all’Acca- demia di Berlino, Klinger decide di se- guirlo. Nel 1876, al termine degli stu- di, gli eccellenti risultati ottenuti gli val- gono la medaglia d’argento dell’Acca- demia. Nel 1878, in occasione della sua prima mostra a Berlino, espone due se- rie di disegni: Consigli per un concor- so sul tema “Cristo” e Parafrasi sul ri- trovamento di un guanto, che sor- prendono la critica. L’incisore Herman Sagert lo incoraggia a convertire i di- segni in incisioni. Anni dopo, la se- conda di queste serie darà luogo all’e- dizione di Il guanto. Nel 1879 si reca a Bruxelles per proseguire la propria formazione. A quest’epoca sembra ri- salire il suo primo contatto con l’ope- ra di Goya. I legami con le incisioni dell’artista spagnolo appaiono già nel- la seconda delle sue pubblicazioni, Il salvataggio delle vittime di Ovidio
(Opus II), satira delle Metamorfosi ovi- diane. Nel 1880 si trasferisce a Mona- co, dove fa amicizia con Johannes Brahms. Allo stesso anno risalgono Eva e il futuro (Opus III) in cui af- fronta il tema della donna; Intermezzi (Opus IV), una serie di incisioni fan- tastiche; ed Eros e Psiche (Opus V), il- lustrazioni del racconto di Apuleio. L’anno seguente si stabilisce a Berlino e incontra Karl Stauffer-Bern che pro- babilmente lo persuade a dedicarsi al- la sua stessa disciplina, la scultura. Uti- lizzando marmi, ambra e bronzo Klin- ger realizza in effetti opere quali: La nuova Salomè (1893), Cassandra (1886-1895) e Beethoven (1902). Nel 1883 si trasferisce a Parigi e nella ca- pitale francese ha l’opportunità di stu- diare Goya e Doré al Louvre e di co- noscere la pittura di Puvis de Chavan- nes. Allo stesso anno risalgono le serie Una vita (Opus VIII), in cui appaiono chiari riferimenti ai Capricci di Goya, e Drammi (Opus IX). Inizia un inten- so periodo di viaggi che lo porta in gi- ro per l’Europa. Trascorre alcuni anni a Roma dove realizza la serie di inci- sioni Della morte. Parte prima (Opus XI). Nel 1891 pubblica Pittura e dise- gno, un saggio in cui raccoglie le sue teorie sull’arte. Vi sostiene che ciascu- na tecnica artistica risponde a proble- mi differenti: mentre la pittura riflette la natura, il disegno e l’incisione sono più adatti a esprimere l’immaginario e il fantastico. La sua ricerca lo spinge verso l’opera d’arte totale e lo induce a utilizzare insieme materiali e tecniche diverse. Nelle sue sculture policrome mescola diversi materiali alla pittura; nei grandi dipinti murali (Il giudizio di Paride, 1885-1887; La crocifissione di Cristo, 1888-1891; L’ora blu, 1890) e nei progetti decorativi (Villa Albers, 1883, l’Università e il Museo di Lipsia, entrambi del 1896) si propone di fon- dere architettura, pittura e scultura. Si stabilisce a Lipsia nel 1893 e vi co- struisce una casa-atelier. L’anno suc- cessivo espone nel Kunstverein, diven- ta membro dell’Accademia d’arte di Berlino e realizza Fantasia di Brahms (Opus XII). Nel 1897 viene nominato professore dell’Accademia di Arti Gra- fiche di Lipsia e aderisce alla Secessio- ne viennese. Nel 1898 incontra la scrit- trice Elsa Asenijeff, che sarà per quin- dici anni sua modella, compagna e ma- dre della sua unica figlia. Nel 1903 la neonata Associazione degli artisti te- deschi lo nomina vicepresidente. Due anni più tardi, su incarico di quest’ul- tima, fonda a Firenze la casa di studi Villa Romana per artisti tedeschi. Nel 1907 si reca in Spagna e visita il Mu- seo del Prado. Nel corso dello stesso
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