Page 306 - Goya y el mundo moderno
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 Bibliografia
J. Willett, John Heartfield Versus Hi- tler, Éditions Hazan, Paris 1997; John Heartfield en la colección del IVAM, catalogo della mostra, IVAM-Centre Julio González, Valencia 2001.
Victor Hugo
(Besançon 1802 - Parigi 1885)
Victor Hugo nasce a Besançon il 26 febbraio 1802, ultimo dei tre figli di Sophie-Françoise Trebuchet e del ge- nerale dell’esercito francese Joseph Léopold Sigisbert Hugo. Durante l’in- fanzia Victor risiede per due anni a Madrid (1811-1812), dove il padre è stato assegnato. Al ritorno in Francia avvia la sua precoce carriera letteraria e la sua passione per l’arte plastica. L’impegno letterario emerge nel 1819 quando fonda, insieme ai fratelli, la ri- vista “Le conservateur littéraire”, ma fiorisce nel 1922 con la sua prima ope- ra poetica: Odi e poesie varie. Lo stes- so anno sposa Adele Foucher con la quale, nonostante le reciproche infe- deltà, ha cinque figli. Nel 1826 pub- blica Odi e ballate e un anno dopo di- vulga il dramma storico Cromwell, considerato il manifesto del romanti- cismo perché vi si propone la libera- zione dell’arte dalle restrizioni impo- ste dal classicismo. Dopo la sua se- conda opera teatrale, Marion de Lor- me, censurata perché considerata trop- po liberale, inizia nel 1830 una fase di singolare fecondità letteraria. Tra le opere di questo periodo spiccano il suo primo grande romanzo, Notre Dame de Paris (1831) e le opere teatrali Her- nani (1930) – incentrata sull’omonimo paese spagnolo che lo scrittore aveva visitato personalmente – e la melo- drammatica Ruy Blas (1838). Tutta- via – in seguito al fallimento del suo ultimo dramma, I burgravi (1843), al- la morte di una delle figlie, Léopoldi- ne, e alla perdita della ragione dell’al- tra, Adèle – Victor Hugo si allontana dalla poesia e si dedica alla politica. Nel 1845 viene addirittura nominato Pari di Francia dal re Luigi Filippo, ma quando scoppia la rivoluzione del 1848 si schiera dalla parte dei repub- blicani. Nel 1851 denuncia le ambi- zioni dittatoriali di Luigi Napoleone e, dopo il colpo di stato, si rifugia in Bel- gio e poi va in esilio sulle isole britan- niche di Jersey e Guernsey, dove ri- marrà fino al 1870. A Guernsey com- pleta il romanzo che gli darà fama mondiale e che molti considerano il suo capolavoro: I miserabili (1862). Oltre a essere considerato una delle maggiori figure della letteratura mon- diale e il principale esponente del ro- manticismo francese, negli anni dell’e-
silio Hugo rivela anche un notevole ta- lento di pittore visionario; al pari di Goya, Hugo difende la libertà e im- piega tecniche artistiche innovative uti- lizzate in seguito da movimenti quali il surrealismo o l’espressionismo astrat- to. All’audace esecuzione e a un pode- roso senso dell’immaginazione affian- ca gli esperimenti con stampi, merlet- ti e tecniche quali il pliage e il gratta- ge, che utilizza per imprimere sulla car- ta bianca macchie marroni o nere che poi lavora con la penna e, a volte, con le dita. Nelle sue vigorose composi- zioni descrive le impressioni dei viag- gi in Belgio, Germania e Spagna, raf- figura paesaggi inquietanti, luoghi te- nebrosi e castelli dall’aspetto romanti- co; i sorprendenti disegni dello scrit- tore non hanno nulla da invidiare a quelli creati da artisti contemporanei. In effetti l’attività di disegnatore segna l’intero arco dell’esistenza di Hugo: dai primi schizzi che ci sono noti, tratteg- giati sui libri scolastici, fino ai disegni che illustrano le sue opere letterarie, passando per i taccuini dei numerosi viaggi, i disegni e le caricature realiz- zate per i figli o le decorazioni conce- pite per la sua casa. Dopo la caduta del Secondo Impero, nel 1870, fa ritorno in Francia e riprende la carriera poli- tica. Viene eletto prima all’Assemblea Nazionale e in seguito al Senato. Cio- nonostante, deluso dalla politica, tor- na a Guernsey nel 1872. Tra le più im- portanti opere letterarie dei suoi ulti- mi anni figurano Il Novantatré (1874), un romanzo sulla Rivoluzione france- se, e L’arte di essere nonno (1877), una raccolta di poesie sulla sua vita fami- liare. Muore a Parigi il 22 maggio 1885 a causa di una polmonite. Se- condo le sue ultime volontà il suo cor- po viene esposto sotto l’Arc de Triomphe e poi trasferito al Pantheon, dove è sepolto accanto alle maggiori celebrità francesi. Nel suo testamento lascia in eredità ai poveri tutte le sue fortune.
G.H.
Bibliografia
R. Escholier, Victor Hugo, Rey de su siglo, Espasa Calpe, Madrid 1972; Vic- tor Hugo, Caos en el pincel... dibujos, catalogo della mostra, Museo Thyssen- Bornemisza, Madrid 2000.
Asger Jorn
(Vejrum 1914 - Århus 1973)
Asger Oluf Jorn nasce a Vejrum, in Da- nimarca, il 3 marzo 1914. Figlio di professori, resta orfano del padre a so- li dodici anni. Negli anni trenta studia presso il Silkeborg Teacher Training College e l’Accademia d’Arte di Cope-
naghen; nello stesso periodo aderisce a una corrente del Partito comunista danese. Nel 1936 si reca a Parigi, do- ve studia presso l’Académie contem- poraine di Léger, e passa dalla figura- zione a un’arte di natura più astratta. Nel 1937, insieme a Le Corbusier, col- labora alla decorazione del Pavillon des Temps Nouveaux dell’Esposizione Uni- versale di Parigi. Durante la seconda guerra mondiale si stabilisce a Cope- naghen e partecipa attivamente alla re- sistenza contro il nazismo. Fonda la ri- vista “Helhesten” ed è il primo a tra- durre in danese Franz Kafka. Nel 1945 adotta il nome di Jorn. Nel 1948 è cofondatore del gruppo CoBrA e di- viene uno dei maggiori teorici e leader del collettivo. Dipinge opere di carat- tere fantasmagorico, dall’impasto den- so e di un’estrema violenza, che ricor- dano gli avvenimenti accaduti duran- te la guerra. Dopo lo scioglimento di CoBrA fonda altri gruppi di carattere rivoluzionario come il “Movimento per una Bauhaus immaginista”, la cui pri- ma riunione si svolge ad Albisola (in Liguria): un incontro internazionale di ceramica cui partecipano Lucio Fon- tana, Enrico Baj, Karel Appel e Cor- neille. Jorn aveva cominciato a lavo- rare la ceramica nel 1951 e non ab- bandonerà questa tecnica fino alla morte. Nel 1954 conosce Guy Debord con cui, nel 1957, dà vita all’Interna- zionale Situazionista, un movimento rivoluzionario artistico e politico. Co- me Appel, Alechinsky e altri membri del gruppo CoBrA, Jorn sperimenta di- verse tecniche, quali l’arazzo, la scul- tura e la ceramica. Tuttavia, a diffe- renza dei suoi contemporanei, utilizza l’impasto pittorico in quanto tale e non in quanto materia: la sua pittura è pit- tura, non terra o qualsiasi altro tipo di materiale. La sua ricerca si accosta al- l’informale gestuale e all’espressioni- smo astratto nordamericano di Jack- son Pollock. La pittura di Jorn unisce gli insegnamenti di Paul Klee, Miró e Masson con la pittura infantile e un espressionismo assai marcato che ostenta il gusto per il pigmento. Il la- voro del gruppo CoBrA, e in partico- lare quello di Jorn, si allontana dal mondo onirico e dal mistero surreali- sta. Si tratta di una pittura legata al corpo: è un grido, un’azione manuale. Jorn difende la continuità tra corpo e spirito e, pertanto, l’esistenza di un au- tomatismo corporeo. Nel 1962 la Le- febre Gallery organizza la sua prima personale a New York, sebbene l’au- tore non visiti la città fino al 1970 poi- ché rifiuta di recarsi in un paese che obbliga chiunque voglia entrarvi a di- chiararsi non comunista. Nel 1964 ri-
ceve il premio internazionale Gug- genheim, che rifiuta per protesta con- tro l’istituzionalizzazione dell’arte. Rea- lizza vari murales di carattere pubbli- co e negli ultimi anni di vita visita Cu- ba e l’Inghilterra. Le sue ultime opere hanno punti di contatto con quelle di Sam Francis, un espressionista astrat- to della seconda generazione. Realizza anche sculture e strane immagini su te- la colme di umorismo e ambiguità. Il suo è un mondo popolato di figure mo- struose, spesso di carattere onirico, straziate, simili a quelle che in Spagna realizzerà Antonio Saura. Asger Jorn si spegne in Danimarca il primo mag- gio 1973.
L.B.Ch.
Bibliografia
Grupo Cobra, Obras de la Colección del Stedelijk Museum de Ámsterdam, Fundació La Caixa, Barcelona 1996; Asger Jorn, catalogo della mostra, Fun- dación Antoni Tàpies, Barcelona 2002; The Natural Order and Other Texts by Asger Jorn (traduzione di Peter Shield), Ashgate 2002.
Anselm Kiefer
(Donaueschingen 1945)
“Nero latte dell’alba lo beviamo
la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo la notte beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti
[...]
aizza i suoi mastini contro di noi
ci regala una tomba nell’aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco
i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith”
Paul Celan, Fuga di morte, in Antologia della poesia tedesca, Mondadori, Milano 1991
Anselm Kiefer nasce a Donaueschin- gen, nella Germania meridionale, l’8 marzo 1945. Figlio di un insegnante d’arte, Anselm inizia gli studi di dirit- to, ma presto li abbandona per entra- re all’Accademia di Belle Arti di Fri- burgo (Svizzera). Tra il 1970 e il 1972 studia con Joseph Beuys a Düsseldorf. Le sue prime opere – tra l’installazio- ne e l’happening – risentono degli in- segnamenti del maestro, anche se si di- scosta da questi per la sua concezione romantica dell’arte. Già nel 1969 il suo lavoro si incentra sulla critica degli av- venimenti che hanno visto protagoni- sta la Germania durante la seconda
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