Page 5 - Goya y el mundo moderno
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 sono componenti essenziali dell’Unione europea. Essa non avrebbe tuttavia avuto senso né, presumibilmente, avrebbe raggiunto risultati
di tale eccellenza, se non fosse fondata su valori condivisi, plasmati da pensatori e creativi e trasmessi alle varie culture nazionali. L’intuizione di Monnet ha oltrepassato le sue stesse previsioni. Indubbiamente l’esito positivo delle grandi sfide future sarà rimesso al lavoro intellettuale, all’innovazione, alla conoscenza, alle opportunità offerte dalle nostre lingue, alle risorse di una creatività incrementata dalle tecnologie digitali. Omero, Dante, Shakespeare, Bach, Platone, Velázquez, Goethe, Monet, Pessoa, Camus, Kafka, Virginia Woolf, Beethoven, Chaplin, Maria Callas, Magritte, Sándor Márai, Coco Chanel, Lorca, Bergman, Balenciaga o María Casares sono
parte irrinunciabile della grande nazione europea. Questi artisti, come tanti altri, hanno saputo spiegare e trasformare in bellezza la condizione umana superando le fragili linee di frontiera, donando forza e radici a quella coscienza collettiva che chiamiamo “Europa”.
In Spagna la cultura è il principale elemento ispiratore dell’evoluzione di un popolo che
ha sempre guardato all’Europa come al proprio orizzonte. Da Andrés Laguna a Buñuel,
da Cervantes a Picasso, le personalità creative più universali del nostro paese hanno visto nell’Europa la loro interlocutrice naturale, il loro obiettivo, la loro promessa. La Spagna ha dato alla cultura europea nomi, idee, talenti e una
lingua che è un esempio di bene culturale in grado di moltiplicare la nostra presenza, e quindi quella dell’Europa, nel mondo.
La cultura avrà un ruolo essenziale in questo semestre in cui la Spagna assumerà la Presidenza dell’Unione europea, lo assicura il nutrito calendario di iniziative – che si svolgeranno
sia all’interno sia all’esterno del nostro paese
– in cui confluiranno tutte le forme d’arte. Questo programma, equilibrato incontro
tra la tradizione e la promozione della creatività più vitale, quella che si trasforma in patrimonio nel corso del tempo, offre una panoramica complessa e intensa della più vitale cultura europea, ma non trascura i nostri legami con altre geografie che, nel corso dei secoli, noi spagnoli abbiamo contribuito a rendere più vicine all’Europa.
La profondità delle relazioni culturali europee
ci induce ad affermare, senza timore di commettere un errore, che se esiste quella
che Husserl chiamava la “forma spirituale” dell’Europa, ovvero la capacità di non essere solo una mera giustapposizione di nazioni, ma il germe di uno “spirito nuovo”, tale spirito, sinonimo di democrazia, rispetto ed eccellenza, ha nella cultura la sua più nitida espressione.
José Luis Rodríguez Zapatero
Presidente del Governo di Spagna



















































































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