Page 39 - Goya y el mundo moderno
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4. Oskar Kokoschka Folle assassino, 1909 Vienna, collezione privata
artista installò nella Kunstschau Wien 1908 un “sa- lottino selvaggio” dal quale, come una “bestia su- prema” (nelle parole di Hevesi), turbava gli animi della critica e del pubblico. In quell’occasione pre- sentò disegni, tre cartoni per arazzi, I portatori di sogni, oggi scomparsi, e il busto di creta di un guer- riero dipinto con colori sgargianti, in cui si cela un autoritratto (conservato al Museum of Fine Arts di Boston): secondo Hevesi “un’opera da principiante e da maestro in cui, riassumendo, egli [Kokoschka] ha già superato, in realtà, la sua ‘fase’ attuale”. A cosa si riferisce? Alla pericolosa situazione limite a cui era giunto Kokoschka: l’artista sapeva di dover cercare nuovi orizzonti, per questo si impegnò ad ab- brutire in modo radicale i propri mezzi espressivi e a trasferire i suoi personaggi dall’idillio sognato al- la solitudine che avvicina la vita all’esperienza di una morte dolorosa. Sono convinto che la scelta di spo- gliarsi di se stesso in senso esistenziale sia dovuta al- la visione della mostra di Goya alla Galleria Miethke (nel loro catalogo delle opere grafiche precedenti di Kokoschka, pubblicato a Salisburgo nel 1908, Stro- bl e Weidinger citarono la mostra senza però ad-
dentrarsi nelle questioni che qui mi interessano). La decisione di Kokoschka di dimenticare la poesia sti- lizzata del suo discorso a favore di una prosa che smascheri ferocemente l’essere umano e i suoi istin- ti corrisponde a quello che nella storia dell’arte si de- finisce “espressionismo”. A differenza dei cubisti che scomponevano le forme in modo regolare, gli espres- sionisti agivano con un’energia demolitrice: altera- vano l’anatomia, smembravano gli arti, violavano l’integrità fisica. Tali caratteristiche si percepiscono già nelle opere realizzate da Kokoschka in occasio- ne della parata del 1908. Preparò un bozzetto per manifesto che non venne accettato – la tolleranza de- gli organizzatori non poteva arrivare a tanto – in cui apparivano tre figure, derivate da Die träumenden Knaben (ma le deformazioni fanno sì che su questo punto non tutti siano concordi), che contenevano potenziali mutilazioni. L’uomo – un portabandiera! – è più in evidenza rispetto alla ragazza e al ragazzo e soffre con gli occhi chiusi per una paralisi di cui si fa carico come un martire. Kokoschka apprese da Goya il coraggio di rappresentare questo pathos son- nambulo. Non si spiega altrimenti il brusco cam-
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