Page 200 - Goya y el mundo moderno
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3. Jacques-Louis David La morte di Joseph Bara, 1794
Avignone, Musée Calvet
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mensa carica simbolica. Partendo dalla sua passio- ne per la cultura classica, il pittore siciliano creò una natura morta raccapricciante: il cranio dell’animale con le orbite vuote, che come l’agnello di Goya sem- bra fissare lo sguardo sull’osservatore, evoca tanto il lontanissimo bucranio che la cultura classica elevò al rango di simbolo iconografico quanto le mortali armi d’assedio usate nell’antichità che venivano de- corate con la testa di un ariete dalle grandi corna. L’immagine costituisce senza ombra di dubbio una vivida rappresentazione della morte, dei caduti spa- gnoli. Gli stessi che Goya vide e volle evocare nelle sue nature morte.
Accade anche con Soutine, che scelse di esprime- re la propria rabbia attraverso un’ampia serie di na- ture morte caratterizzate da pennellate violente e cari- che di colore che creano atmosfere di grande tensione, in cui compaiono buoi sventrati, come quelli di Rem- brandt e Lovis Corinth, vitelli impalati, conigli scuoia- ti, fagiani morti (cat. XX)... Violenza allo stato puro.
E con Luis Fernández6, che evoca la guerra ci- vile attraverso le nature morte e le teste, soprattut-
to di tori; il toro bravo convertito in immagine sim- bolica dell’“arena iberica”, l’espressione che diede il titolo a un romanzo di Valle-Inclán, lo stesso toro usato ripetutamente da Picasso nelle medesime date e con identico significato, che di certo costituì un modello per i dipinti allegorici di Fernández. Con l’eccezione di Tête de mouton et jambon del 1940 (fig. XX), una composizione che invece rimanda a Natura morta con costolette, lombata e testa d’a- gnello dell’aragonese.
È anche il caso di Pablo Picasso, le cui Tres ca- bezas de cordero (cat. XX) o Cabeza de toro (cat. XX) rappresentano la sintesi plastica della violenza che si scatenò in Spagna durante la guerra civile. Le tele furono dipinte nel 1939 e nel 1942 rispettiva- mente, vale a dire nel periodo in cui il pittore rea- lizzò le sue più celebri opere contro la guerra, pro- prio come aveva fatto Goya più di un secolo prima. Le sue teste di animali morti, specialmente tori, ri- mandano direttamente alla tradizione pittorica spa- gnola, alle nature morte del Siglo de Oro e ovvia- mente a Goya. Tres cabezas de cordero, in partico-