Page 210 - Goya y el mundo moderno
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 21. Théodore Géricault Teste di vittime di tortura, studio per La zattera della Medusa, s.d.
Rouen, Musée des Beaux-Arts
(cat. XX) e Trionfo della morte (cat. XX), una tela durissima in cui, seguendo l’estetica picassiana, il pit- tore siciliano rappresenta le funeste conseguenze del conflitto che seminò dolore e morte in tutto il terri- torio spagnolo sotto lo sguardo attento di un toro dall’aspetto ombroso.
Sulla stessa linea del connazionale, e sempre ri- cordando la triste tragedia spagnola, Aligi Sassu – il cui percorso artistico fu fortemente influenzato tan- to dall’interesse per Delacroix e Géricault quanto dalla militanza antifascista28 – volle mostrare gli ef- fetti crudeli del conflitto sulla popolazione civile. Co- me nei dipinti di Goya, in Spagna 1937 uomini e donne anonimi vengono condotti verso il plotone d’esecuzione da soldati che sembrano automi, qua- si marionette, mentre altri alzano le mani fragili quanto i loro volti davanti alle baionette, di nuovo le terribili baionette, che li uccideranno. In I marti- ri di piazzale Loreto (cat. XX), dipinto nel 1944, i corpi già cadaveri sono ammucchiati per strada. Al- tre vittime dell’insensatezza e della follia – immor- talate dall’aragonese più di un secolo prima – che Sassu rielaborò in diverse scene sincopate che, viste nel loro, insieme ricordano lo splendido e al tempo stesso terribile Il 3 maggio 1808 a Madrid.
 22. Hans Hartung
T1922-1, dal 3 maggio 1808 di Goya, 1922 circa
Antibes, Fondation Hans Hartung et Anna-Eva Bergman
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ne27; una teoria molto simile, benché esposta in ma- niera più completa, a quella avanzata da Goya nel lontano 1792. In quegli anni l’opposizione al regi- me mussoliniano spinse Guttuso a lottare con i par- tigiani, a iscriversi al Partito comunista e a esprime- re attraverso la pittura il suo rifiuto di ogni genere di totalitarismo. Nacquero così Fucilazione in cam- pagna (cat. XX), una chiara reinterpretazione del 3 maggio 1808, concepita per onorare la memoria del poeta Federico García Lorca ucciso all’inizio della guerra civile spagnola, il già citato Cranio d’ariete
 

























































































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