Page 76 - Goya y el mundo moderno
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 4. Francisco Goya
La famiglia di Carlo IV, 1800-1801
Madrid, Museo Nacional del Prado
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solutismo borbonico, di cui si vivono gli effetti a par- tire dal 1824 e fino alla morte di Fernando VII.
Nei ritratti di Goya spicca un desiderio di au- tenticità fisica, un atteggiamento profondamente an- tiretorico. Il pittore aragonese avrebbe potuto raffi- gurare Silvela come un intellettuale orgoglioso di se stesso, ma non lo fece (emigrato in Francia come Mo- ratín e Goya, Silvela scrisse, tra le tante opere, Bi- blioteca selecta de literatura española). Moratín svol- se un ruolo importante nella vita del pittore e nella cultura spagnola, tuttavia nel dipinto che lo ritrae – per quanto l’autore sia andato oltre la familiarità e l’amicizia – non si percepisce nessuno degli elementi propri del canone della rappresentazione dell’artista o dello scrittore di successo. Nel ritratto di Silvela ri- saltano la tattilità ossea, il naso, le labbra e il mento taglienti, lo sguardo penetrante; in quello di don Lean- dro risulta evidente la bonomia di colui che nelle sue lettere può parlare del pittore con la confidenza di chi lo frequenta tutti i giorni. Il dipinto è una replica
di quelle lettere: la posizione del volto e della mano, il naso e le orecchie tanto visibili, le labbra carnose appartengono a qualcuno che, per la struttura fisica, ricorda lo stesso Goya. Davanti a questo ritratto di Moratín si è tentati di pensare a quegli scrittori ro- mantici che passata l’agitazione rivoluzionaria – nel caso della Spagna la guerra d’indipendenza (1808- 1814) e i successivi anni di assolutismo e il cosiddet- to Triennio Liberale (1820-1823) – si imborghesi- scono, riesaminano la loro vita e se stessi, a volte in esilio come Moratín e Goya, e dimenticano l’enfasi romantica che però possiedono ancora; pensiamo per esempio a Géricault e Delacroix. L’enfasi invece è spa- rita del tutto nell’eccellente ritratto borghese, realiz- zato molto tempo dopo da Emil Nolde, il Gustav Schiefler (cat. 19) testimone di un genere, per così di- re, radicato e solido.
L’incisore Gaulon insegnò a Goya la tecnica del- la litografia a Bordeaux, ma la stampa che lo raffi- gura è molto distante dall’immagine dell’artista co-



























































































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